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Micaela insieme a Roberto (suo marito), a Tonino e a Barbara, ha affrontato tutte le tappe del Cammino dei Passi Azzurri. L’intero itinerario è parte del progetto Rinascimento Appennino, che ha come obiettivo principale quello di rilanciare il turismo nel territorio dell’Unione Montana dei Monti Azzurri, composta da 15 comuni della Provincia di Macerata inseriti nel “cratere” del terremoto.
Il progetto prevede la realizzazione di piattaforme multimediali georeferenziate e aggiornate con contenuti interattivi, collegate ad un nuovo database pubblico attraverso il quale è possibile monitorare lo stato di agibilità e fruibilità di tutti gli edifici storici e di interesse turistico del territorio. Il Cammino dei Passi Azzurri unisce idealmente e materialmente con le sue tappe tutti i luoghi interessati dal progetto: abbiamo quindi realizzato una breve intervista con Micaela per farci raccontare l’ esperienza che passo dopo passo l’ha portata alla scoperta del territorio del maceratese.
Le abbiamo chiesto di raccontare la sua esperienza.
Come avete conosciuto il progetto Passi Azzurri?
Siamo venuti a conoscenza dei Passi Azzurri attraverso i social, ma mi aveva parlato del progetto Giampiero Feliciotti Presidente dell’Unione Montana.
Che cosa vi ha spinto ad affrontare questo tipo di percorso?
Siamo stati spinti dalla curiosità di conoscere i nostri posti, i luoghi in cui viviamo, che ci sono molto vicini ma che sostanzialmente a volte sono meno frequentati e conosciuti di altre mete più lontane che invece vengono scelte più spesso.
Ci raccontate in breve come si è svolto il Percorso?
Abbiamo organizzato il tour a tappe esattamente come lo propone il sito “Passi Azzurri”. Ogni domenica che era il nostro giorno libero abbiamo affrontato una tappa, siamo partiti in due e siamo arrivati in quattro perché poi amici e familiari si sono aggiunti, ed è stata una bellissima esperienza che promuovo anche tra le conoscenze, perché ci ha permesso di conoscere queste bellissime zone e questi bellissimi borghi arroccati anche su colline e abbastanza sperduti.
Cosa vi ha colpito di più?
Ci ha colpito il paesaggio e lo ha fatto nonostante noi siamo “Indigeni” e quindi siamo nati in questi posti, però poi con i suoi colori e con le sue sfumature impressionano chi li vive.
Pensate che questo possa essere il turismo del futuro?
Sicuramente questo tipo di turismo può aiutare questi luoghi, considerando quanto il terremoto ha danneggiato questi borghi e le nostre bellezze. Credo che proprio questo tipo di turismo possa essere considerato un’occasione da non perdere, considerando la meraviglia di un paesaggio che non ha nulla da invidiare ad altri luoghi più famosi e conosciuti
Quindi se avete altre idee e altri progetti da proporre noi saremo felicissimi di sperimentarli!
Un saluto, Micaela
Noi ringraziamo Micaela e c’è da sottolineare come nelle sue parole troviamo esattamente rispecchiato l’obbiettivo del nostro progetto. Far conoscere quanta bellezza, quanta grazia, quanta meraviglia esiste a due passi da noi. Se solo abbiamo la pazienza di andare a scoprirla.
Foto di Micaela e Roberto.