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Il comune ha gran parte del suo territorio all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e rappresenta un perfetto connubio tra natura, storia e arte. Dalle sue frazioni partono i sentieri che conducono alla Grotta dei Frati, alle Lame Rosse e alle gole del Fiastrone. Il suo territorio è affascinante e ricco di suggestioni, costituito da piccoli borghi e frazioni che si perdono tra boschi e uliveti che danno al turista la sensazione della continua scoperta.
Il comune di Cessapalombo deve il suo nome al termine latino caesa ovvero da da silva caesa, che significa selva tagliata. Questo perché da sempre la storia e lo sviluppo del centro si sono intrecciati con i boschi circostanti. Dai boschi proveniva il legno per le carbonaie, dai boschi provengono prodotti come funghi, tartufi, castagne e la cacciagione.
Le origini dei primi insediamenti nell’area non hanno fonti che consentano una datazione precisa, tuttavia risulta che nell’area sorgeva un centro abitato già dal III sec a.C. e che tale insediamento rimase successivamente in epoca romana.
Hanno invece differenti storie i vari borghi che compongono il comune.
Il castello di Cessapalombo è quello di cui si hanno meno informazioni in quanto distrutto interamente dal sisma del 1799. Il castello di Montalto sorge nell’XI secolo d.C. e diventerà, dal 1500 in poi, un importante centro difensivo dei Da Varano Di Camerino. Del castello rimangono visibili le mura difensive, alcune grotte ed una cisterna d’acqua, benché oramai ridotto a rudere conserva un’immagine suggestiva ed affascinante. A ridosso di Montalto si trovano i tre borghi di Tribbio, Valle e Villa (nato come tappa per raggiungere il vicino eremo della Grotta dei Frati).
Altra frazione altra storia, Monastero è situata poco distante dall’Abazia San Salvatore ed il borgo ha seguito nel corso della sua storia le vicende della Abbazia Benedettina prima e francescana poi.
La storia del comune di Cessapalombo e delle sue frazioni non può essere che molto simile a quella dei comuni limitrofi, passato il periodo delle signorie e del controllo di Camerino il territorio fu inglobato dallo Stato Pontificio e ne seguì il destino fino all’Unità d’Italia.
La storia più recente ci parla del territorio di Cessapalombo come luogo di primissimo piano nel corso della Resistenza, il comune fu insignito della croce di guerra al valor militare per i sacrifici della sua popolazione e per l’intensa attività partigiana nel corso della guerra di liberazione dal nazifascismo. Il 22 marzo 1944 nella frazione di Montalto i nazifascisti compirono uno dei più terribili eccidi della seconda guerra mondiale: a seguito di un rastrellamento vennero trucidate 32 persone. Ogni anno nel mese di aprile si svolge la Marcia della Memoria, con partenza dal Caldarola ed arrivo al castello di Montalto, per ricordare questo atroce fatto di sangue.
Dal territorio di Cessapalombo partono alcuni dei più bei sentieri della provincia di Macerata, sentieri in cui è piacevole “perdersi” tra la natura rigogliosa, antichi monasteri e spettacoli della natura. Questi itinerari che percorrono per lo più la gola del Fiastrone vi porteranno in luoghi senza tempo.
Il torrente Fiastrone nasce sotto il Fargno, nella parte settentrionale dei Monti Sibillini. Nel comune di Fiastra una diga sul fiume forma il lago di Fiastra, il bacino artificiale più grande delle Marche. A valle della diga il torrente si fa strada all’interno di una gola scavata nei millenni, un luogo cupo e affascinante, dove la natura rigogliosa la fa da padrone. Lungo le pareti calcaree che sovrastano il fiume troverete grotte e antri che nei secoli hanno dato rifugio e protezione a eremiti, monaci e partigiani.
Nel bel mezzo di questi scenari si trova la Grotta dei Frati, una cavità naturale a picco sulle gole del Fiastrone. La grotta fu inizialmente abitata dai frati Benedettini intorno all'anno 1000 per poi divenire rifugio dei frati Clareni nel XIII secolo. La struttura, oggi restaurata, rimase luogo di preghiera fino al 1600. Nonostante i suoi secoli ed il periodo di abbandono la grotta conserva tutto il suo fascino e l’atmosfera semplice ed austera della vita monastica.
Sempre a ridosso delle gole del Fiastrone troviamo le Lame Rosse (nel comune di Fiastra), uno degli scenari più sorprendenti che si possono osservare nella provincia di Macerata ed al tempo stesso uno dei luoghi meno conosciuti.
Millenni di erosione delle pareti in arenaria provocati dagli agenti atmosferici hanno creato torri, pinnacoli e lame che normalmente ci aspetteremmo di visitare nel Gran Canyon non certamente a due passi dai borghi medievali dell’alto maceratese.
Numerose sono le guide escursionistiche e le associazioni che nel corso dell’anno organizzano escursioni guidate nei luoghi appena descritti, da non perdere!