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Anticamente: Montaltum, Montealtum, Montis Alti.
Le prime notizie del territorio di Montalto si hanno nel Chronicon Casauriense o Liber instrumentorum seu chronicorum monasterii Casauriensis conservato in originale presso la Biblioteca Nazionale di Parigi. In un diploma del 23 dicembre 967, Ottone I di Sassonia "Otto Imperator" conferma all'abate Adamo "Adam abbs" della Abbazia di San Clemente a Casauria il possesso delle 22 curtes benedettine esistenti nel territorio di Camerino fra cui Monte Alto.
Con privilegio del Cardinale Sinibaldo dei Fieschi rettore della Marca (poi Papa Innocenzo IV) in data 27 gennaio 1240 il territorio di Montalto veniva annesso alla giurisdizione del comune di Camerino. Tale concessione rafforzava l'appoggio militare di Camerino al papato contro le mire espansionistiche di Federico II.
Nella Descriptio Marchiae Anconitanae, fatta redigere dal Vicario Pontificio Cardinale Egidio Albornoz, datata 1356 (pontificato di Papa Innocenzo VI) fra castra et ville viene citato Montisalti. Con il termine il castrum si indica un borgo fortificato ma anche una semplice rocca con funzioni militari, la villa, invece, sta ad indicare un piccolissimo villaggio. In un documento risalente al 1432 che elenca le 16 chiese dipendenti dalla pieve di Faveria compare la Ecclesia sancti Benedicti de Monte Alto.
Anticamente faceva capo al Terziere chiamato Sossanto unitamente ai castelli di Fiungo, Campolarzo (con rocca), Castel Ramundo (con rocca), Crisperi, Castel Sancto Venanzo, Statte, Borgiano, Croce, Vestignano, Pieve Faveri, Cessapalumbo, Coldepetra (con rocca). Erano ricompresi nello stesso Terziero nove vile (Dinazano, Piacusano, Gorgiano e Lancianello, Colseverivo, Valvegenano, Agello (con rocca), Valcimarra, Monasterio, Letegge) e due rocche senza ville (Torre de Fanula, Torre de Beregna).
Nel 1810 Montalto e le frazioni di Villa, Valle e Tribbio appartengono al comune di Valcimarra all'interno del Cantone di Camerino, Distretto di Camerino, Dipartimento del Musone.
Intervenuta la Restaurazione, il papa Pio VII riformò la pubblica amministrazione dello Stato della Chiesa con motu proprio "Quando per ammirabile disposizione" del 6 luglio 1816, suddividendo il territorio pontificio in diciassette delegazioni apostoliche più la comarca di Roma.
Le delegazioni o province erano distinte in tre classi. Il territorio marchigiano fu ripartito in sei delegazioni: Camerino, Urbino e Pesaro, Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli. Montalto unitamente a Col di Pietra, Croce, Pieve Favera, Statte, Pozzuolo, Valdiea e Campolarzo continuano ad appartenere al comune di Valcimarra.
Nella Chiesa di San Benedetto (XIII secolo) nel 1526 Giovanni Andrea De Magistris (Caldarola) datò "I Misteri del Rosario" affrescati all'esterno della nicchia della parete sinistra, mentre la "Madonna e Bambino interna e Sant'Antonio abate" del nicchione di rimpetto sono del 1544. Nella casa della comunità, annessa al castello si rifugiarono e furono catturati prima dell'eccidio i partigiani.